Giobbe e Qohélet (o Ecclesiaste), protagonisti di due libri della Bibbia, incisero profondamente nell’opera di Giacomo Leopardi, che li considerava quasi i precursori del suo “sistema” filosofico – tanto da citarli insieme ne I nuovi Credenti. Per Loretta Marcon, nelle loro figure il Recanatese ritrovava intera la propria immagine, la sua stessa vita delineata come in uno specchio: la fede interrogante (Giobbe) e il riconoscimento dell’infinità vanità del vero (Qohélet) vengono così ad essere i due volti del “sapiente” Leopardi.
Sono riproposti in questo volume due saggi da tempo esauriti: Giobbe e Leopardi. La notte oscura dell’anima (2005; premio «La Ginestra» 2007 per la critica leopardiana) e Qohélet e Leopardi. L’infinita vanità del tutto (2007; premio «Emily Dickinson» 2009-2010). Alcune note sono state aggiornate e a questa edizione è stato aggiunto un Indice dei nomi.
Pagine | 240 |
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ISBN | 978-8888909271 |
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